carlApe pungicosa
lunedì 15 ottobre 2012
Lunedì 15 ottobre 2012 Ore 8.10
Ore 8.10
I vagoni della metropolitana sono pressoché vuoti, contrariamente ad ogni altro giorno lavorativo. L'allarme piogge deve aver sortito l'effetto previsto.
A Termini pero' si riempie procurandomi un qualche conforto - sempre al contrario del solito-.
Gli irriducibili del coraggio - o del cinismo? - sono qui presenti, pendolari che affrontano quotidianamente viaggi di ore a bordo di treni, metropolitane, autobus... E non uno solo di questi mezzi ma uno dopo l'altro!
Per giungere infine a una scrivania, una divisa o un qualunque posto di lavoro che gli procuri a fine mese quel tanto che basti per tirare avanti.
Sono loro i pilastri portanti della nostra società e della nostra economia. Loro - e non i capitani d'industria - quelli che fanno girare i soldi. Perché nel loro piccolo sono un così gran numero da poter rendere impossibile fermare una loro sommossa. E così per tenerli buoni, nell'ignoranza e all'oscuro del loro potere gli danno il calcio e i gossip (l'illusione di sentirsi importanti), i grattaevinci e il pockeronline (gioca e diventi ricco, ma in realtà mi arricchisco io e ti affamo...)
Inviato da iPhone
mercoledì 12 settembre 2012
Santa Privacy: invocata dagli utenti dei social network
La storia:
Hai creato il tuo profilo su FaceBook con convinzione, grazie a lui hai ritrovato vecchi compagni di scuola – come da promesse –, hai avuto modo di condividere momenti di amicizia con persone che non vedevi troppo spesso, a causa degli impegni quotidiani lavorativi e familiari. Quando soffrivi d'insonnia, di notte avevi modo di comunicare con chi si collegava solo di sera o di giorno. Hai anche stretto amicizia con persone che non conosci personalmente, amici di amici, ma che nel tempo ti sono divenute familiari; hai condiviso le frasi e le foto che ti scaldavano il cuore, che stimolavano la mente e i pensieri.
Ovviamente hai messo delle limitazioni alla privacy.
E ti aspettavi che quello che era tuo rimanesse tale.
Invece trovi foto di te o di tua figlia come sfondo di bacheche o immagini di profilo di altre persone, senza averti neanche tra i propri Amici, e che non si sono chieste affatto se fosse lecito farlo o se fosse corretto chiederti il consenso.
Allo stesso modo qualcuno che conosci da anni, senza aver mai avuto alcun motivo di contrasto, si permette – e in più di un'occasione – di entrare in 'discussioni' che non lo riguardano con commenti pesanti e/o offensivi e diffamarti, in qualche modo. Sì, proprio diffamarti, perché questi commenti arrivano ai tuoi Amici (veri) che hanno commentato il post e a tutti quelli che lo visualizzano.
E all'educato invito a smetterla (a questi amici 'invadenti') continuano invece imperterriti e ti danno dell'isterica se poi li cancelli dalla lista dei tuoi Amici…
Che ci vuoi fare, è l'era dei social network, dove social è interpretato come 'alla mercè di chiunque', dove il rispetto per l'altro non è conosciuto da tutti.
Per fortuna quelli che sono ancora nella mia lista di Amici lo conoscono.
mercoledì 4 maggio 2011
Donne e Islam (ma non solo…)
mercoledì 26 gennaio 2011
GLI ITALIANI VISTI CON GLI OCCHI DI UN ALTRO
Una lettera a un giornale che mi ha colpito e che condivido pienamente, dal punto di vista della lettrice e da quello del commentatore. Per non fare polemiche inutili: niente nomi, solo fatti.
Ecco il testo integrale.
Dal quotidiano freee press Metro Roma di oggi merc. 26/01/2011, rubrica lettere di Michele Fusco
"Vivo da molti anni in Italia ma provengo dall'ex Cecoslovacchia. Ho vissuto sulla mia pelle molti cambiamenti politici: primavera di Praga, divisioni, proteste, ma quello che succede ora in Italia non lascia spazio all'immaginazione. Seguendo la politica dove i valori universali sono messi in caricatura, dove la giustizia viene scambiata per un affare privato, dove le virtù e i meriti sono considerati l'arretratezza, dove l'onestà è sostituita dalla furbizia, la libertà dall'immoralità, non rimane altro che tornare indietro di 2000 anni, e citare Gesù che mette in guardia i suoi discepoli, nei confronti dei farisei dicendo "dai loro frutti li riconoscerete" "
ELENA
Risposta:
Quando arrivano lettere come questa, che evitano la trista contrapposizione tra berlusconiani e antiberlusconiani, ma tratteggiano l'Italia per quella che è, ci sarebbe da fermarsi un attimo per capire se stiamo davvero sbagliando tutto. Elena ha il pregio, ai nostri occhi, di essere una donna straniera, il che significa libertà (intellettuale) unita alla riconoscenza per un paese che ti ha accolto. Il suo mi sembra uno sguardo molto severo sulle nostre cose, ma ancora carico di speranza.