lunedì 27 dicembre 2010

E LA PARITA’ DEI DOVERI, DOVE LA METTIAMO?

E la parità dei DOVERI, dove la mettiamo?
E già, perché siamo abituati a sentir tanto parlare di parità dei Diritti, faticosamente ricercata e (quasi) conquistata da parte delle donne, come se alle nostre improbabili e ridicole eroine fosse stato concesso questo riconoscimento sociale (ma non ancora culturale, si noti bene!) perché alla fine, dopo tante insistenze, con la solita nonchalance il maschio produttivo e virile viene preso per sfinimento dalla pedante femmina rompi… .
E allora come si spiega la messa in atto di questo riconoscimento quando la donna deve alzarsi due ore prima la mattina per preparare vestiti, stendere il bucato e rassettare la casa, correre per arrivare in orario al lavoro per arrivare poi sempre in orario all'uscita di scuola dei bambini (sempre che non debba anche portarli la mattina) poi tornare a casa e giocare con loro, farli studiare, preparare la cena e poi lavare i piatti e metterli a letto, per poi abbandonarsi sfinita e risvegliarsi di colpo più volte durante la notte per ogni accenno di pianto o richieste varie (acqua, pipì, bua, brutti sogni…) ?????
In questo devastante quadro apocalittico mi considero già fortunata perché di figli ne ho solo uno e il mio compagno insiste per preparare la cena  (anche se lascia poi immancabilmente la cucina in stato dopo-la-discesa-degli-unni … ) ed ho anche una persona che due volte a settimana fa le pulizie!!!
Ma continuo a non capire perché la sera lui rimanga sdraiato sul divano davanti alla tv 'perché è stanco dopo una giornata di lavoro e ha bisogno di rilassarsi' mentre io il divano ho il tempo di toccarlo solo per rimettere su le fodere e i cuscini e il mio medico – che mi ha in cura per TRE ERNIE - dice che DEVO riposare perché altrimenti dopo il mio stato confusionale e una leggera perdita di memoria dovuti alla stanchezza, potrò passare ad avere palpitazioni e poi attacchi di panico…
Ma forse questo è solo lo sfogo di una povera moglie isterica, che non è mai disponibile quando lui è in vena di romanticismo, della solita rompiscatole che mette sempre i puntini sulle i, che non è mai contenta di quello che ha, che del lavoro non dovrebbe lamentarsi perché è più importante pensare alla famiglia e a casa non dovrebbe lamentarsi perché per campare in una grande città uno stipendio solo non basta, e poi – che cavolo – dopo che ha anche la soddisfazione di  un lavoro fuori casa e può staccare dalla solita routine della casalinga, ma che altro vuole …!?!?!?!
E sì, mi sa tanto che hanno ragione loro….

Un occhiata anche al di fuori:
approvo e sottoscrivo…
e come la mettiamo se ogni volta che lui accende il computer o deve selezionare un menù dal decoder tv mi chiama in aiuto…? In realtà lo stato delle cose vorrei tanto cambiarlo IO!

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